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Assemblea Funivia Borno

Sull’«ultimo treno» sembrano volerci salire in tanti.

Residenti, imprenditori (tra cui Romain Zaleski che ha confermato il suo amore-impegno per Borno), detentori di interessi diretti come i maestri di sci e tanti turisti.

La sala congressi che ha ospitato l’assemblea della società funivia Boario-Borno per presentare il progetto di rilancio era piena e interessata.

«Siamo qui per decidere quale strada intraprendere. Oggi il pubblico non può più fare quello che faceva un tempo, per questo dobbiamo chiedere a voi tutti se siete della partita» ha esordito il sindaco Vera Magnolini che ha anticipato il progetto di rilancio «a lungo termine» presentato dall’amministratore delegato della società Demis Zendra. «Aumento di capitale sociale da 200mila euro, prestito obbligazionario da 600mila per supportare i soldi (280mila) che arrivano dalla Regione » ha detto Zendra.

Sono soldi che ci permetterebbero di rilanciare il comprensorio con un progetto importante tra riposizionamento dello skilift «Pagherola», nuovo campo scuola in «Play», potenziamento dell’innevamento programmato, adeguamento della seggiovia Play-Monte Altissimo per il trasporto pedoni e rifacimento del rifugio in «Quota».

Si ipotizza non solo il rilancio, ma anche l’aumento dei ricavi di 150-190mila euro e una forte destagionalizzazione della destinazione. I primi due sogni potrebbero già essere realizzati (ed utilizzabili) il prossimo inverno, «se entro il 31 agosto avremo raccolto con il prestito obbligazionario almeno 400mila euro».

«È arrivato il momento in cui tutti dobbiamo assumerci le nostre responsabilità». Altrimenti? «Dovremo sederci ad un tavolo e decidere come e se andare avanti».

Ma il punto interrogativo sul futuro sembra destinato ad essere spazzato via perché dalla sala sono arrivati tanti consensi e tanti applausi, specie al presidente della Sit di Pontedilegno Mario Bezzi arrivato a Borno per portare l’esperienza dell’alta Valle che dieci anni fa è salita sullo stesso ultimo treno: «dobbiamo essere uniti, il momento costituente che viviamo lo è anche per le nostre montagne».

Ha elencato tre buone ragioni per dare il proprio contributo al comprensorio della media Valle: «è un investimento sul nostro territorio, è un rendimento (2% lordo all’anno più stagionale al 50%) e ci carica di orgoglio e autorevolezza».

Spazia tra politica e turismo, ma il messaggio che un altro «grande sogno» come quello della sua Pontedilegno è possibile l’ha lanciato forte e chiaro: «sono venuto qui con il blocchetto degli assegni, stasera sottoscriverò la mia obbligazione, fatelo anche voi».

Claudia Venturelli

Tags: Borno, Rinnovo, Prestito obbligazionario